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martedì 25 marzo 2008

TIMBALLO DI TAGLIATELLE



Tempo da lupi quest'anno a Pasqua: bufere di vento, neve e pioggia hanno imperversato per tutte le vacanze. Volevo organizzare un picnic di Pasquetta con tanto di tovaglie sull'erba e formiche d'ordinanza e ci siamo ritrovati invece tappati in casa con riscaldamento a manetta e camini accesi. Stammattina invece, partendo dalle Marche per tornare a Roma, un sole magnifico splendeva sulla campagna scintillante di pioggia. Cosa ho cucinato a Pasqua? Due ricette dell'intramontabile Talismano della felicità di Ada Boni: il timballo di tagliatelle e la pastiera napoletana, che vedete nella foto sopra. Completava il menu il classico coscio d'agnello, marinato una notte e poi cotto (poco) al forno, carciofi e patatine. A tavola un trionfo di conigli, di ceramica e di cioccolato: finalmente la LINDT ha prodotti i coniglietti anche di cioccolata fondente, una svolta epocale!



Per 8 persone:

500 gr. tagliatelle all'uovo secche non troppo fine

4 uove intere

2 bicchieri di latte

100 gr. burro

120 gr. parmigiano grattato

100 gr. groviera o fontina grattata

Sbattere insieme le uova intere, il latte, il burro fuso e il parmigiano. Cuocere le tagliatelle in abbondante acqua salata. Scolarle MOLTO al dente e condirle con il composto preparato. Ungere uno stampo ad anello e cospargerlo di pan grattato. In alternativa usare uno stampo in silicone che non vi darà problemi al momento di sformare il timballo. Mettere la pasta nello stampo a strati e mettere su ogni strato la groviera grattata. Terminare con tutto il condimento che rimane in fondo al recipiente dove è stata condita la pasta. Infornare per mezz'ora, sformare e servire con una salsa di pomodoro leggera passata o con un sugo di carne.


SUGO DI CARNE (secondo Allan Bay)

La ricetta prevede carne non macinata (sarebbe troppo semplice!), bensì tagliata fine fine a coltello, soffritta, cosparsa di vino bianco senz'alcool (cioè bollito per pochi minuti). A parte si prepara un soffritto di cipolla-sedano-carota e odori vari, che va cotto a lungo e poi frullato. Si unisce alla carne e si cuoce per mezz'ora, aggiungendo brodo di carne se fosse troppo denso.


Ecco infine le mie macchine da guerra: il Kenwood gigante è arrivato da poco, comprato su Ebay ad ottimo prezzo. E' utilissimo per preparare due o tre dosi dello stesso impasto, così da poter surgelare sempre qualcosa. Ho anche comprato l'accessorio gelatiera, che si mette in freezer ad accumulare freddo e poi in 20 minuti fa 1 chilo di gelato. L'altro robot, dotato di tremila accessori, fra cui un comodissimo passaverdure, è un Bosch.

martedì 11 marzo 2008

Cinghiale biologico


Sabato ho finalmente cucinato un cosciotto di cinghiale, dono del cacciatore benemerito che l'aveva fatto fuori. La simpatica bestiola, insieme ad una folta truppa di amici e parenti, si era installata nel nostro campo di mais, procedendo sistematicamente a mangiarselo quasi tutto! A quanto pare i recinti elettrificati danno una scossa bestiale agli umani che li toccano per accertarsi che funzionino, mentre i cinghiali li passano en souplesse, li ho visti con i miei occhi! Comunque la dieta biologica di mais e uva (come dessert si mangiano l'uva della vigna) ha reso la carne del cinghiale veramente buona! Ecco la ricetta che ho usato.


Due giorni prima, tirare fuori il cinghiale dal freezer e metterlo a marinare in una marinata preparata con:

1 bottiglia di vino rosso
1 bicchiere di aceto
3 cucchiai di olio di oliva
2 cipolle
1 porro
2 carote
2 coste di sedano
2 foglie di alloro
gambi di prezzemolo
2 chiodi di garofano
pepe in grani
ginepro
timo

Mettere tutto in una casseruola e far bollire per 15 minuti. Mettere il cinghiale in un recipiente dove stia giusto, e coprirlo con la marinata fredda. Passare il tutto in frigo e lasciarcelo per 2 giorni, girandolo ogni tanto. Trascorso questo tempo, tirar fuori la carne, asciugarla, metterla in un recipiente antiaderente pesante con coperchio e soffriggerla in olio di oliva da tutti i lati. Salare, pepare, versare metà della marinata e delle verdure, tappare bene (eventualmente, se il coperchio non fosse della misura giusta, con fogli di alluminio) e cuocere a fuoco lentissimo per circa 4 ore, girando ogni tanto. Nel frattempo mettere in una pentola il resto della marinata, allungarla con 2 bicchieri di brodo di carne e farla bollire per un'ora. Quando il cosciotto è pronto, unire alla marinata cotta il sugo e gli odori della carne e passare il tutto al passaverdure. Se la salsa fosse troppo densa, allungarla con altro brodo, se troppo liquida, restringerla con un roux fatto con 30 gr. di burro fuso e 1 cucchiaio colmo di farina, fatti cuocere qualche minuto e poi diluiti con la salsa. Servire con polenta.

martedì 4 marzo 2008

Fiori di primavera


Primo mariage della season 2008. Tempesta di vento a 1000 all'ora, ma per il resto tutto bene. Abbiamo lavorato come negretti e messo fiori primaverili OVUNQUE! Qui sopra, rami di prugno fiorito e cestini di piccoli narcisi gialli, le uniche cose che abbiamo potuto trovare in giardino, il resto tutto comprato.

Queste erano palle di rose e margherite messe su alzate altissime, un miracolo che non si siano rotte.

Ecco gli anemoni che però purtroppo per la maggior parte si sono ostinatamente rifiutati di aprirsi (anche messi davanti al camino acceso!). Qui sotto tulipani e fresie rosa.
Per gli sposi un semicerchio di fresie e rose bianche.


Per i centrotavola, margherite, rose, fresie e ginestrina bianca.
Il prossimo weekend sarà no flowers-only cooking: dobbiamo cucinare un cosciotto di cinghiale (uno dei maledetti che si sono pappati metà del nostro granturco!), che langue nel freezer dal giorno dell'apertura della caccia. Per cui toccherà fare un party a base di cinghiale e polenta, una cena très légère, come direbbe la nostra guru Bea (adesso da sposata la sua autorità è ulteriormente cresciuta!).