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mercoledì 9 aprile 2008

Les verrines

Sono stata finalmente a Parigi, dove non avevo mai messo piede e dove spero di tornare quanto prima. Purtroppo girando Parigi si ha la netta percezione della distanza abissale che separa Roma da una grande capitale europea. Pur non essendo neppure lontanamente paragonabile a Roma per quantità e qualità di monumenti, chiese e opere d'arte, a Parigi ti colpisce la grandeur delle architetture e delle prospettive, la sontuosità dei musei, l'audace mix di antico e moderno, lo splendore dei parchi, con le platebandes di fiori primaverili che nessuno si azzarda a toccare, le strade lavate tutti i giorni, l'assenza degli orridi cassonetti, i marciapiedi senza buche e senza sporcizie di cani, le pochissime macchine parcheggiate e in circolazione, gli splendidi palazzi senza ombra di graffiti (perfino le facoltà universitarie sono perfette!), l'eleganza delle vetrine, in particolare dei fiorai, la super efficienza della metropolitana, l'educazione degli studenti di tutte le età in visita ai musei. Perchè qui invece è tutto all'insegna del permissivismo, della cialtroneria, del pressapochismo, della sciatteria? Si pensa forse che il fatto di possedere un patrimonio artistico unico al mondo, quasi eccessivo, ci esenti dal tenere la città pulita, ordinata ed efficiente, tanto i turisti vengono lo stesso?
Dopo questa tirade parliamo della cucina francese: priva della nostra onnipresente pasta, è molto più creativa e varia e permette di apprezzare finalmente i piatti forti di carne o pesce, che arrivano dopo una leggera entrée e non dopo una scofanata di carboidrati! Ho trovato veramente caro il vino, mentre i vari bistrots e brasseries sono più o meno equivalenti ai prezzi (esosi) delle nostre pizzerie.
Tornata a Roma ho sperimentato questa piccola entrée:
VERRINE A L'AVOCADO ET AUX CREVETTES
Per 4 persone:
1/2 chilo gamberetti freschi
1 avocado
1 dl panna
2 limoni
olio, sale, pepe, prezzemolo, erba cipollina
Sgusciare le code dei gamberetti tenendo da parte tutti gli scarti. Preparare un court-bouillon con teste e scarti dei gamberetti, alloro, sedano, carota, cipolla, prezzemolo, grani di pepe, sale, un po' di aceto, 1 bicchiere di vino bianco e un po' d'acqua. Far bollire una mezz'ora, poi filtrare e rimettere su il brodino. Quando riprende a bollire tuffateci le code dei gamberi e lasciatecele 1 minuto scarso. Scolare e condire con una vinaigrette fatta con olio di oliva, limone, prezzemolo e erba cipollina tritati, sale e pepe. Sbucciare l'avocado, togliere il nocciolo e frullare la polpa con sale, pepe, succo di 1 limone, prezzemolo e panna. Suddividere il composto nei bicchieri trasparenti, metterci sopra i gamberetti, decorare con prezzemolo e erba cipollina et voilà votre entrée!