Dopo vari tentativi, con risultati variabili dalla roccia al selcio (una manna per i dentisti), sono finalmente riuscita ad ottenere delle fette biscottate abbastanza friabili ma non autosbriciolanti come quelle commerciali. Ecco la formula, io le faccio col lievito madre ma si possono fare anche col lievito di birra. Con questa dose ne vengono un bel po', per cui eventualmente dimezzate.
Il nome deriva dal nostro amico elvetico/torinese Alfredo cui piacciono molto, tanto che gliene ho spedito un certo quantitativo a mezzo pacco postale, confidando che le Poste Italiane non gliele facciano arrivare polverizzate.
Farina 00 300gr
Fecola di patate 300gr
Lievito di birra 30 gr.
Latte intero tiepido 300gr
Burro morbido 80gr
Zucchero di canna 120gr
Miele 1 cucchiaio
Cannella 1 cucchiaino da té colmo
Uova 1
Sale 1/2 cucchiaino da té raso
Stampi da plumcake di alluminio 3 o 4
Tirar fuori per tempo il burro dal frigorifero.
Sciogliere il lievito di birra col miele, 100 gr. di latte e 2 cucchiai di farina. Far lievitare per 1/2 ora in luogo tiepido. Mettere tutti gli ingredienti nella ciotola dell'impastatrice, unire il lievito e impastare con la frusta a gancio per almeno 10 minuti. La pasta deve diventare elastica e appallottolarsi sul gancio (il termine tecnico è "incordarsi"). Se fosse troppo dura aggiungere del latte, se fosse troppo morbida un po' di farina. Coprire con pellicola e mettere a lievitare finchè raddoppia di volume, almeno 3 ore (io di solito metto gli impasti lievitati nel forno spento ma con la lucetta accesa). Se volete, a questo punto potete mettere l'impasto lievitato nella parte bassa del frigo e lasciarcelo tutta la notte, altrimenti proseguite la lavorazione.
Imburrare gli stampi da plumcake. Dividere la pasta lievitata in tanti pezzi quanti sono i vostri stampi (circa 300/400 gr. per stampo), spianare un po' la pasta con le mani infarinate, arrotolarla su se stessa e metterla nello stampo. Coprire con pellicola e rimettere a lievitare finchè la pasta non ha riempito lo stampo e formato una bella cupoletta. Riscaldate il forno a 180°, spennellate i pani con uovo
battuto con un po' di latte e infornate per circa 25 minuti, sorvegliando la cottura. Se si coloriscono troppo, coprire con alluminio e abbassare un po' il forno. Dopo mezz'ora circa, fare la prova stecchino, se esce pulito sono pronti. Sformare su una gratella e far freddare. Il giorno dopo accendere il forno (meglio se ventilato, così le potete infornare tutti insieme su più livelli) a 120°, tagliare i pani a fette di circa 1/2 cm (o anche meno se preferite delle fette sottili), mettere le fette sulle teglie del forno e far tostare per circa mezz'ora. Quando sono fredde chiuderle in scatole di latta, dove si conserveranno per un bel po' (sempre che non vengano spazzolate in men che non si dica da parenti e amici). Se volete usarle per accompagnare formaggi o salumi, diminuite la dose dello zucchero.
Se c'è il sole, via in giardino, forbici sempre in mano, a potare, strappare erbacce, seminare e piantare fiori e bulbi. Se piove, una giornata di relax in cucina, ricette da sperimentare, amici a cena. Il grande orto fornisce verdure in quantità, le galline uova freschissime e l'allevamento ottima carne marchigiana doc. Le ricette? Facili e meno facili, molte da preparare in anticipo e surgelare in previsione di inviti futuri. Il coniuge assaggia e dispensa commenti non sempre benevoli!
Perchè concedere questo privilegio ad Alfredo? Anch'io sono un consumatore affezionato!
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